Da un punto di vista formale esiste un'analogia tra una seriei di Dirichlet e una serie di Fourier. Come è noto, in quest'ultimo caso una qualunque funzione periodica f(t) (sufficientemente regolare), si esprime come sovrapposizione lineare di infinite componenti monocromatiche ciascuna di frequenza ωn appartenenti a uno spettro che si distribuisce linearmente. Alla stessa maniera, la somma di una serie di Fourier valutata (in modulo) lungo una retta appartenente al dominio di convergenze) si esprime come sovrapposizione lineare di infinite componenti monocromatiche ciascuna di frequenza Ωn=ln(n) appartenenti a uno spettro che si distribuisce logaritmicamente. Si badi che a differenza della f(t), la funzione data dalla somma della serie di Dirichlet non è periodica ma è comunque oscillante. (altro…)
Sia Sq un sistema quanto-meccanico unidimensionale non relativistico e privo di spin. Supponendo che sia soggetto a un campo di forze conservativo di energia potenziale V(x), l'operatore hamiltoniano si scrive:
Supponiamo per V(x):
Ne segue che tale sistema ammette solo stati legati (ovviamente non degeneri, per una nota proprietà dei sistemi unidimensionali). Le autofunzioni dell'energia risolvono la ben nota equazione di Schrödinger non dipendente dal tempo:
È interessante immaginare un potenziale V(x) tali che gli autovalori dell'energia siano proporzionali alla parte immaginaria degli zeri non banali della funzione zeta di Riemann:
dove: Ω > 0 è una costante con le dimensioni di una frequenza angolare (pulsazione), mentre
essendo ρn l'n-esimo zero della funzione zeta. Per l'ipotesi di Riemann:
Si ricordi che la distribuzione degli zeri è simmetrica rispetto all'asse reale, cioè: (altro…)