Richard, di massa 78.4kg e Judy, più leggera dell'amico, navigano sul lago George su una canoa di 31.6kg . Con la canoa a riposo, i due ragazzi si scambiano i rispettivi posti, simmetrici rispetto al centro di massa della canoa e a distanza 2.93 m l'uno dall'altro. Richard osserva che rispetto al fondo del lago la canoa si è spostata di 41.2cm e con questo dato riesce a calcolare la massa di Judy. Come ha fatto?
Nella lezione precedente abbiamo asserito che in molti casi un sistema meccanico può essere schematizzato da un unico punto in cui si suppone concentrata la massa del sistema medesimo. Per dimostrare in maniera rigorosa tale asserzione consideriamo dapprima il caso più semplice: un sistema meccanico costituito da due masse m1 e m2, ciascuna delle quali schematizzabile attraverso un punto materiale. Supponiamo poi che il sistema sia sottoposto a forze esterne. Precisamente una forza F1 agente su m1 e una forza F2 agente su m2. L'interazione reciproca è invece rappresentata da due forze f e -f, che rappresentano manifestamente le forze interne. Applichiamo poi il secondo principio della dinamica alle singole masse, ottenendo due equazioni differenziali vettoriali, ciascuna per ogni particella. A questo punto è facile definire la massa totale e un vettore posizione rc dato dalla media ponderata dei vettori posizione di singola particella, per poi verificare che il corrispondente punto posizionato in rc si muove come un punto materiale soggetto alla sola risultante delle forze esterne, e avente massa pari alla massa totale del sistema. Ed è appunto questa la definizione di centro di massa di un sistema meccanico. Risultato facilmente generalizzabile a un sistema di n particelle.