La dualità soggetto-oggetto e l'oggettivazione della Realtà

Maggio 21st, 2021 | by Marcello Colozzo |

schrödinger, oggettivazione,coscienza


Citiamo un brano significativo tratto da L'immagine del mondo di Erwin Schrödinger:

«Talvolta un pittore pone in un suo grande quadro una figura minore in cui rappresenta sé stesso. Da un lato esso è l'artista che ha creato il tutto; nel quadro egli è però una figura accessoria senza importanza, che potrebbe anche mancare, senza compromettere l'effetto complessivo».

In questa metafora, il quadro rappresenta la cosiddetta "Realtà oggettiva", mentre l'artista è l'osservatore. Incidentalmente, l'oggettivazione della realtà è fondamentale nel metodo scientifico le cui basi risalgono a Galilei. Forse un esempio ancora più suggestivo è quello della fotografia: una macchina fotografica non può "riprodurre" sé stessa se non attraverso uno specchio (che sarebbe comunque un immagine riflessa).
Il contenuto di tali allegorie dovrebbe essere chiaro: dal momento che il metodo galileiano esclude a priori l'osservatore, non può a più forte ragione, "ritrovarlo" a posteriori. Ne seguirebbe che lo spinoso problema della coscienza non può essere risolto attraverso il metodo galileiano. Si badi che le argomentazioni di Schrödinger non costituiscono una critica giacché tale metodo ha svolto un ruolo vitale per lo sviluppo della scienza occidentale. Piuttosto, le idee dell'eminente fisico ne esprimono una limitazione.

Di contro, i problemi interpretativi sollevati dalla Meccanica quantistica rappresenterebbero la ricomparsa della "polvere sapientemente nascosta sotto il tappeto", tanto per utilizzare un'utile metafora.

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