Orbite circolari perturbate

Aprile 2nd, 2021 | by Marcello Colozzo |

stabilità delle orbite circolari,orbite circolari perturbate


Riprendiamo la prima forma dell'equazione delle orbite


Supponiamo di avere un potenziale efficace Veff(r) tale da che la regione classicamente accessibile sia:


e come tale contenuta nella corona circolare di centro l'origine e raggi rmin,rmax. Abbiamo poi visto che l'angolo polare tra il pericentro e l'apocentro, è


Eseguiamo ora il cambio di variabile

onde


Vediamo come cambiano gli estremi di integrazione

È spontanea la seguente posizione:


onde

Segue


Cioè

Si noti che non abbiamo fatto nulla di strano se non eseguire il cambio di variabile. Tuttavia il risultato trovato esibisce una rimarchevole analogia formale con un'equazione stabilita nei moti unidimensionali che qui riscriviamo:

essendo T il periodo del moto unidimensionale di una particella di massa unitaria confinata in [ξminmax}], regione determinata univocamente dall'energia potenziale

Ne segue che l'energia E altro non è che l'energia meccanica di tale particella


dove l'apice denota la derivazione rispetto all'angolo polare, per cui la variabile «tempo» è rimpiazzata dall'angolo polare (per tale ragione la predetta analogia è solo formale). Ne segue che l'angolo polare tra pericentro e apocentro è il semiperiodo del moto del sistema meccanico unidimensionale di energia E data dalla formula scritta più sopra.
Scriviamo l'equazione delle orbite in termini della nuova variabile. Abbiamo

Cioè

Sia rc un punto di minimo relativo proprio per il potenziale efficace. Per il
teorema di Lagrange, la corrispondente orbita circolare è stabile. Segue che

è un punto di minimo relativo proprio per la funzione W(ξ). Quindi


Consideriamo un'orbita infinitamente vicina a rc (quindi a ξc). L'energia è

In un intorno di ξc


dove


Sviluppiamo la funzione W(ξ) in serie di Taylor intorno a ξc, troncando la serie al secondo ordine:


Sostituendo tale sviluppo nell'eq. scritta più sopra, otteniamo un'approssimazione al primo ordine in ε, giacché la funzione approssimata compare sotto radice quadrata. Abbiamo

Prendiamo


Perciò


ovvero


Ma questa altro non è che l'energia meccanica di un oscillatore armonico unidimensionale di massa unitaria e pulsazione


e quindi di periodo


Ne segue che l'angolo polare tra pericentro e apocentro è


dove nell'ultimo passaggio abbiamo ripristinato il valore della derivata seconda di W(ξ), mentre il pedice c a primo membro ci ricorda che stiamo perturbando un'orbita circolare.

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