Una "particella" è un ente fisico molto più complicato della semplice schematizzazione del tipo simple location. Abbiamo infatti visto che il moto di una particella (classica o quantistica) equivale alla propagazione di un'onda di De-Broglie - Schrödinger - Bohm, nota come onda pilota. La funzione d'onda di tale oggetto è soluzione dell'equazione di Schrödinger:
dove m è la massa della particella che si muove in una regione dello spazio fisico R³ sede di un campo di forze di energia potenziale V(x). Come è noto, l'interpretazione di Bohm è basata sulla forma polare della funzione d'onda:
che splitta l'equazione di Schrödinger in un sistema di due equazioni differenziali alle derivate parziali del secondo ordine, di cui la prima non lineare:
Le uniche sovrapposizioni lineari previste dall'interpretazione di Bohm, potrebbero essere quelle relative a una particella libera. Più precisamente, al medesimo autovalore dell'energia
corrispondono due stati fisicamente distinti: nel primo l'impulso è +p, nel secondo -p. Ricordiamo incidentalmente, che nell'interpretazione ortodossa della meccanica quantistica, l'autovalore E è degenere con grado di degenerazione g=2. Nell'interpretazione di Bohm abbiamo due onde pilota:
che si propagano lungo l'asse x ma in versi opposti: ψ+(x,t) nel verso positivo (onda progressiva), l'altra nel verso negativo (onda regressiva). Tuttavia, se stiamo considerando una particella di impulso definito +p, l'onda dotata di significato fisico è quella progressiva. Mi è sembrato comunque di capire che Bohm non scarta l'altra soluzione (osserviamo che la fase di entrambe risolve l'equazione di Hamilton-Jacobi), per cui ψ-(x,t) dovrebbe rappresentare la cosiddetta onda vuota. In altri termini, l'esistenza di tali oggetti è una conseguenza della teoria (sono energicamente indistinguibili). (altro…)