Il «generatore» di Realtà

domenica, Maggio 16th, 2021

maturana,varela,autopoiesi,processi cognitivi


Abbiamo trattato a più riprese le implicazioni epistemologiche della meccanica quantistica per ciò che riguarda la cosiddetta deoggettivazione della realtà, come ad esempio nel paradosso della misura, per poi considerare il ruolo svolto dalla coscienza dell'osservatore.

Vediamo ora cosa possono dirci le neuroscienze, con particolare riferimento al paradigma dell'autopoiesi introdotto verso la fine degli anni 60 del secolo scorso, dai due neuroscienziati di Santiago del Cile Humberto Maturana e Francisco Varela.

Abbiamo trattato questo argomento nel post reti neurali auopoietiche, dove abbiamo studiato tale paradigma da un punto di vista esclusivamente matematico. A tale proposito, citiamo alcune frasi di Varela:

Il cervello è [...] un sistema altamente cooperativo: le fitte interconnessioni fra i suoi componenti implicano che alla fine, qualunque cosa avvenga, essa sarà funzione dell'attività di tutti i componenti... Di conseguenza, tutto il sistema acquista una coerenza interna con schemi intricati, anche se noi non possiamo dire come ciò avvenga.

È da sottolineare il termine coerenza. Potrebbe essere una casualità; alternativamente, ciò richiama i concetti di coerenza quantistica e domini di coerenza suggeriti dai fisici G. Preparata ed E. Del Giudice, per ciò che riguarda il comportamento dell'acqua (si ricordi che una cellula, quindi anche un neurone, è massimamente costituito da acqua). Da un punto di vista prettamente fisico, rammentiamo le transizioni di fase del tipo Bose-Einstein che avvengono in fenomeni come la superfluidità dell'elio alle basse temperature, e la superconduttività nei metalli. Si tratta, incidentalmente, di processi a bassa entropia, e guardacaso ciò è una caratteristica dei sistemi viventi.

Nel paradigma di Maturana-Varela, la vita è un processo di conoscenza. Più precisamente, "il vivere in quanto processo, è un processo cognitivo".

Inoltre, come già asserito in questo post, un sistema dinamico è autopoietico se è energicamente aperto ed organizzativamente chiuso. Quest'ultima condizione si riferisce alla circostanza secondo cui l'output del sistema coincide con l'input, ed è matematicamente rappresentata da funzioni ricorsive. In altri termini, la ricorsività di una funzione è una autopoiesi in forma debole. Affinché lo sia in forma "forte" (cioè, secondo Maturana-Varela), dovrà essere in grado di creare la struttura materiale del sistema. Quest'ultima sarà di natura dissipativa, in modo da "termostatare" il sistema, e al contempo riuscirà a mantenere bassi livelli di entropia (aumentando, però, l'entropia dell'ambiente). Inoltre le predetti funzioni, intese non ricorsivamente ma come normali applicazioni nel senso dell'analisi matematica, sono soluzioni di equazioni differenziali del primo ordine e autonome. L'autonomia è l'espressione matematica dell'autopoiesi. Un sistema vivente è autonomo nella misura in cui dipende energicamente dall'ambiente, ma non dipende organizzativamente dall'ambiente medesimo. L'ambiente si limita a modificare la struttura dissipativa che rappresenta il supporto materiale del sistema vivente, senza però specificarle. È l'accoppiamento strutturale sistema-ambiente a decidere "quali" perturbazioni dell'ambiente produrrono cambiamenti nella struttura. Ed è proprio attrraverso questa "selezione" che il sistema vivente genera un mondo. Ne segue che l'autopoiesi che è alla base della vita e quindi, del conseguente processo cognitivo, non restituisce una rappresentazione di un mondo che esiste indipendentemente, bensì compone una continua generazione di un mondo.




A universe comes into being when a space is severed into two

sabato, Gennaio 9th, 2021

autopoiesi,maturana,varela
Fig. 1


«A universe comes into being when a space is severed into two»

Traduzione: "un universo nasce quando uno spazio viene diviso in due"

In perfetta chiave taoista. Il termine "spazio" non va preso alla lettera. Probabilmente, il testo si riferisce alla famigerata suddivisione "osservatore/osservato" che come è ben noto, ha dato origine alle spinose questioni sollevate dall'epistemologia della fisica quantistica
(altro…)