Macchine molecolari intelligenti. Il caso del coronavirus

Agosto 21st, 2020 | by Marcello Colozzo |

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Come già più volte accennato, un virus è un sistema vivente nel paradigma dell'autopoiesi di Maturana - Varela: pur non essendo in grado di riprodursi (al pari di una cellula) esibisce una chiusura organizzativa nei confronti dell'ambiente che lo ospita. Energicamente è un sistema aperto, in quanto scambia energia-materia con l'ambiente.

In chiave computazionale, la predetta chiusura organizzativa implementa un algoritmo adattivo che gli consente di sviluppare una strategia di sopravvivenza.

Possiamo quaindi congetturare:

Il carattere asintomatico dell'infezione da coronavirus è una strategia di sopravvivenza elaborata da tale macchina molecolare. Infatti, gli asintomatici svolgono il ruolo dinamico di vettori che consentiranno al virus di raggiungere ed infettare soggetti che svilupperanno i sintomi della malattia, con conseguente incremento della carica virale.

Un ruolo analogo potrebbe essere svolto dal periodo di incubazione: gli ultimi dati suggeriscono un range temporale medio di tre settimane.
In questo scenario, un virus è una macchina molecolare dotata di capacità di apprendimento, dove quest'ultima non va intesa in senso antropomorfo.

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