[¯|¯] Introduzione al concetto di Varietà differenziabile
Marzo 31st, 2017 | by Marcello Colozzo |
Fig. 1
Le ambiguità riscontrate nella definizione di curva regolare, si risolvono in "un colpo solo" attraverso la nozione di varietà differenziabile. Per introdurre tale importante ente geometrico sono necessarie alcune premesse.
Lo spazio euclideo a n dimensioni
In questa esposizione seguiremo il testo Introduzione ai metodi della geometria differenziale dove viene utilizzata la convenzione degli "indici in alto" per denotare gli elementi delle n-ple ordinate che compongono l'insieme Rn:

con l'ulteriore convenzione di indicare con x (non grassettato) il generico elemento del predetto insieme. Cioè

Ciò premesso, definendo la funzione distanza:

L'insieme Rn assume la struttura di spazio metrico. Chiamiamo tale spazio spazio euclideo a n dimensioni. Inoltre, la metrica induce in Rn una struttura di spazio topologico. In tale topologia gli aperti sono gli insiemi di punti:

per un assegnato ξ=(ξ¹,...,ξn) di Rn e R>0 scelto ad arbitrio.
Se nel predetto spazio topologico introduciamo le leggi di composizione:

vediamo facilmente che esse verificano gli assiomi di spazio vettoriale, per cui abbiamo in definitiva uno spazio vettoriale topologico.
Le nozioni appena esposte possono essere riassunte nel seguente schema:

Sia A un aperto dello spazio vettoriale topologico Rn.
Definizione
Una funzione:

si dice analitica in x0 (puntto di A) se è sviluppabile in serie in ogni intorno di x0. Se f è analitica in ogni x di A, diremo che è analitica in A.
Definizione
Una funzione f analitica nell'aperto A si dice di classe ω su A e si scrive

L'appartenenza alla classe Cω implica l'appartenenza alla classe Coo, dove

essendo Ck l'insieme delle funzioni continue in A ed ivi dotate di derivate parziali continue di ordine <=k. Per quanto precede:

Ma non viceversa:

Ad esempio, nello spazio vettoriale topologico R¹:

così definita

che è continua a sinistra in x=0. Per il comportamento a destra rileviamo

Per cui la funzione è continua in x=0 e, quindi, in R. La derivata prima è:

Calcoliamo

Eseguendo il cambio di variabile t=x-1:

onde

Cioè f'(x) è continua in x=0 e, quindi, in R. Analoga conclusione per f(k)(x) per ogni k intero naturale. Ne consegue

Tuttavia se sviluppiamo in serie in un intorno di x=0:

D'altra parte

Quindi

Definizione
Nello spazio vettoriale topologico Rn sono definite n applicazioni:

che si dicono proiezioni coordinate.
Sia data l'applicazione

essendo A un aperto di Rn. Riesce:

La derivata rispetto alla variabile xj è

A tale applicazione possiamo associare n funzioni

mediante la composizione:

avendosi

Risulta manifestamente

Ad esempio, nello spazio vettoriale topologico R², sia data l'applicazione:

per cui F è di classe Coo su R². Riesce

con fk di classe Coo su R². In fig. 1 riportiamo il grafico delle funzioni fk(x1,x2).
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Tags: spazio metrico, spazio topologico, varietà differenziabile
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