[¯|¯] Verso una numerizzazione dello spazio
lunedì, Aprile 3rd, 2017
Le difficoltà che si incontrano nello studio della Geometria differenziale e più in generale della Topologia, sono a nostro avviso riconducibili a una difficile visualizzazione dei concetti esposti. Fino a quando si lavora con Enti geometrici del tipo punto, curva, superficie, etc, la nostra percezione visiva ci aiuta a raggiungere una comprensione profonda di tali oggetti. La Topologia, invece, astrae da tali Enti per magari riconsiderarli come caso particolare, ricostruendo efficacemente i risultati dell'Analisi. Al contempo, è presente un tentativo di numerizzazione di Enti comunque astratti. A un livello per così dire, fondamentale, si presentano i casi già noti dell'Analisi, vale a dire lo spazio euclideo Rn e relativi oggetti ivi definiti come applicazioni, omeomorfismi, diffeomorfismi, etc. In tale livello l'identificazione dei punti con i numeri è immediata. Basti pensare all'introduzione dei riferimenti cartesiani, i quali ci permettono di "etichettare" i singoli punti con i numeri reali. In tal modo una qualunque retta si identifica con lo spazio euclideo R¹. Basta infatti assegnare un riferimento cartesiano R(Ox), per cui la variabile reale

ci permette di etichettare ogni punto con un numero reale. In questa lezione abbiamo visto come dotare Rn di una struttura topologica. Più specificatamente, nello spazio R¹ con la topologia euclidea gli aperti sono (oltre a R¹ e al vuoto Ø) gli intervalli del tipo (a,b) con a,b reali e a0 è:

dove δ>0 può essere preso arbitrariamente piccolo. Tutto ciò esibisce una estensione immediata a Rn, per ogni intero naturale n=1. Quando invece passiamo a considerare insiemi qualsiasi i cui elementi non sono punti nel senso geometrico del termine, l'unico modo per "geometrizzarli" consiste nel cercare di stabilire una qualche corrispondenza biunivoca con Rn. Infatti, nella definizione di varietà topologica abbiamo richiesto l'esistenza di una legge che ad aperti di un assegnato spazio di Hausdorff faccia corrispondere aperti di Rn e viceversa. In tale definizione si apre il problema della determinazione dell'intero naturale n, ovvero della dimensione della varietà topologica che stiamo esaminando. Diciamo per ora che si tratta di un problema che richiede una condizione più forte di quella di spazio di Hausdorff. E ci aspettiamo che l'intero n dipenda dal "punto" considerato; tale circostanza restituisce uno spazio a dimensione variabile, ovvero un ente completamente anti-intuitivo.
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