Aggiornamento del file precedente, dove consideriamo il sistema quanto-meccanico più fesso: la particella libera. In particolare, una particella priva di spin che compie un moto nonrelativistico unidimensionale (lungo l'asse x). Prima di buttarci a capofitto sull'hamiltoniano e le sue compatibilità (i.e. commuta o meno) con qualche osservabile etc., rammentiamo questo fatto: gli esercizi di meccanica quantistica hanno in comune il calcolo dello spettro dell'hamiltoniano. Cioè, autovalori e autoket dell'energia e relativa degenerazione. E non fa eccezione la particella libera. Sta di fatto che lo spettro dell'hamiltoniano ci permette di ricostruire la funzione d'onda del sistema, senza andare a risolvere direttamente l'equazione di Schrödinger dipendente dal tempo (che è un'equazione differenziale alle derivate parziali, quindi non facile). Siccome stiamo considerando una particella priva di spin e di massa m vincolata sull'asse x (dove agisce un potenziale V(x)), l'equazione di Schrödinger è .... continua in pdf
A un sistema quantistico associamo uno spazio di Hilbert H. Come sappiamo, un tale spazio è caratterizzato da un prodotto interno (o prodotto scalare):
Dirac non fa altro che prendere la parentesi (bracket) <α|ß> e "spezzarla":
definendo
dove H* è lo spazio duale di H. Il fatto di usare le lettere α,ß è ininfluente: ciò che conta sono i simboli |·> e <·|, nel cui interno possiamo mettere "qualunque cosa".
Ad ogni vettore ket possiamo associare univocamente il suo bra duale:
dove CD significa "corrispondenza duale". Segue la proposizione, di cui omettiamo la dimostrazione: Proposizione
Osservabili ed operatori hermitiani
In meccanica quantistica grandezze fisiche del tipo energia, impulso, momento angolare, etc. si dicono osservabili, in quanto i loro valori dipendono dal procedimento di misura. A loro volta, le osservabili sono rappresentate da operatori hermitiani nel corrispondente spazio di Hilbert. In generale, un operatore lineare è così definito:
essendo D(A) il dominio di definizione di A. Segue