Supponiamo di ruotare un vettore ξ=(x,y,z) di R³ attorno all'asse x di un angolo θ1. Il vettore risultante viene poi ruotato attorno all'asse z di un angolo &theta1. La prima rotazione è realizzata da
mentre la seconda rotazione
avendo applicato la definizione di prodotto di endomorfismi. Se invertiamo l'ordine delle rotazioni, si avrà:
Siano E ed F due spazi vettoriali sullo stesso campo K. Definzione
L'omomorfismo A è non singolare se kerA={0E}, essendo 0E il vettore nullo di E.
In altri termini, A è non singolare se
dove 0F il vettore nullo di F. Per un noto teorema un omomorfismo suriettivo è un isomorfismo se e solo se è iniettivo, e ciò a sua volta implica kerA={0E}, i.e. la non singolarità di A. Ne concludiamo che la non singolarità è una condizione necessaria (ma non sufficiente) affinché E ed F siano isomorfi.
Esercizio
Sia R(Oxyz) un riferimento cartesiano ortogonale dello spazio euclideo R³. La rotazione di un qualunque vettore &csi;=(x,y,z)di R³ attorno all'asse z, è il risultato dell'applicazione di un endomorfismo Rz:
essendo θ l'angolo di rotazione, contato positivamente se la rotazione vista da un osservatore disposto lungo la direzione positiva dell'asse z, è antioraria.
Mostrare che tale endomorfismo è non singolare.
Soluzione
L'immagine di Rz è:
dove {ei} è la base canonica di R³:
Quindi
Da ciò segue che la matrice rappresentativa di Rz nella base canonica si scrive: