La metafisica dell'Arte moderna: una connessione inattesa con il metodo scientifico

Luglio 12th, 2022 | by Marcello Colozzo |

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Simbolo e oggetto nell'Arte moderna

Nella figura precedente il "simbolo" rappresenta l'"oggetto". Esempio banale: l'oggetto è un panorama; il simbolo è l'opera artistica che lo rappresenta. Altro esempio: natura morta, e conseguente rappresentazione artistica (dipinto, scultura, fotografia).

Conseguenza 1

L'oggetto è reale. Il simbolo è un ente astratto, per cui non esiste.

Su questo ci sarebbe molto da discutere. Ad esempio, per il neoplatonismo il simbolo è reale, mentre l'oggetto è un inganno percettivo.
Conseguenza 2

Il simbolo de-oggettivizza l'oggetto.

In altri termini, esistono infinite rappresentazioni di un medesimo oggetto. Nell'esempio del panorama, n artisti rappresentaranno la stessa scena in altrettanti modi diversi. Ne consegue l'esistenza di infinite rappresentazioni distinte nel limite per n->+oo. L'eccezione è data da una banale fotografia, in quanto restituisce la medesima scena, qualunque sia n. Abbiamo dunque, nel caso della fotografia, la «rappresentazione identica» o meglio «banale».

Esiste una connessione inattesa con il metodo scientifico. Infatti, la scienza non descriva mai la realtà in modalità per così dire, diretta; ma lo fa attraverso un paradigma. Precisamente, mediante modelli astratti (nel caso della fisica, modelli matematici). Un'interpretazione ingenua consiste nell'assegnare un valore di verità solo agli oggetti "reali", mentre i corrispondenti modelli sono "solo" astrazioni. Anche qui ci sarebbe molto da discutere nel senso del neoplatonismo.

L'interferenza simbolo-oggetto

È presente una evidente contrapposizione tra l'oggetto e il simbolo che lo rappresenta. Di ciò se ne rese conto l'artista belga Rene Magritte, come vediamo nella seguente figura in cui una natura morta (oggetto) è rappresentata (simbolo) su una tela. Ma è evidente che l'oggetto è la rappresentazione (quindi è un simbolo) della natura morta nel senso reale del termine. L'artista ha voluto, dunque, creare una sovrapposizione/interferenza simbolo-oggetto.

Tutto questo ci ricorda l'interferenza osservatore-osservato in Meccanica quantistica.

La distruzione del simbolo

Uno degli obiettivi dell'Arte moderna è la distruzione del simbolo. Ad esempio, ciò può avvenire con una rappresentazione "minimale". Utilizzando gli elementi fondamentali (potremmo chiamarli "atomi" della pittura) quali grumi di colori e simili, si ottiene una riduzione simbolica di difficile interpretazione. Ciò non deve sorprendere, in quanto l'obiettivo consiste nella assenza di interpretazione che a sua volta, ci rimanda inevitabilmente allo Zen, secondo cui la realtà deve essere percepita direttamente ovvero senza il filtro dell'elaborazione cognitiva. Tale argomentazione applicata al metodo scientifico, si traduce nel percepire la realtà quale è, senza necessariamente ricostruirne lo scheletro concettuale.

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