Integrazione per serie di un'equazione differenziale

Dicembre 10th, 2021 | by Marcello Colozzo |

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Fig. 1


Studiamo il metodo di integrazione per serie di un'equazione differenziale lineare omogenea del secondo ordine, in un intorno di un punto ordinario/a> x0. A tale scopo, enunciamo senza dimostrare il teorema:
Teorema
L'integrale generale dell'equazione differenziale

in un intorno di un punto regolare x0, si esprime come

dove i coefficienti a0,a1 della serie di potenze al primo membro, sono costanti arbitrarie, mentre il sistema di integrali {y1(x),y2(x)} è linearmente indipendente.

Esercizio

Risolvere l'esercizio rappresentato in fig. 1.


Soluzione

Il punto x=0 è manifestamente un punto ordinario, per cui scriviamo l'espansione in serie di potenze dell'integrale generale:

Ora non dobbiamo fare altro che derivare termine a termine per due volte, dopodiché immettere i rispettivi sviluppi in serie nell'equazione assegnata. Abbiamo:


Per quanto detto:

Lo scopo del nostro procedimento è trovare una relazione di ricorrenza per i coefficienti della serie. Per fare ciò dobbiamo cercare di far comparire una sola sommatoria, cioè che parte dallo stesso valore iniziale (n=0, vedi ultima sommatoria a primo membro). Quindi nella prima, operiamo la sostituzione di indice:

dove nell'ultimo passaggio abbiamo rinominato l'indice muto n' in n. Ci rimane la sommatoria di mezzo (nella seconda delle equazione scritte più sopra). Qui non conviene la sostituzione n->n'+1, altrimenti ci ritroviamo con un fastidioso x^(n'+1). Osservando che compare n nel termine generico, possiamo tranquillamente scrivere:


Ne segue

cioè l'equazione di ricorrenza:


Ricordiamo che a0,a1 sono fissati ad arbitrio. Quindi

Precisamente, i coefficienti con n pari >= 4 sono tutti nulli. Abbiamo


Ordinando i vari termini:

Quindi l'integrale generale in un intorno di x=0, è dato da:

essendo

due integrali particolari linearmente indipendenti. In fig. 1 riportiamo il grafico della soluzione ottenuta per serie (con a0=-1,a1=-1) confrontata con il grafico della soluzione esatta ottenuta con Mathematica. Notiamo incidentalmente, che essendo la soluzione esatta non elementarmente esprimibile, Mathematica la ricava utillizzando alcune funzioni speciali (non elementarmente esprimibili).

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