Analogie tra la Relatività Generale e la Teoria dei gravitini (del prof. D. Annunziata)
Marzo 29th, 2021 | by Marcello Colozzo |
La fig. 1 è uno screenshot di una conversazione in corso sul nostro gruppo facebook. Di seguito riportiamo in corsivo quotato, le argomentazioni del prof. D. Annunziata che tra l'altro, sono tratte dal suo libro presentato qui:
Ciò premesso, riportiamo il seguente stralcio della predetta conversazione:
Se sostituiamo il termine spaziotempo (ST) della RG col termine fluido cosmico (FC) della TG e il termine curvatura dello ST col termine gradiente barico gravitinico del FC, la RG e la TG, sotto molti punti di vista, si possono considerare equivalenti anche se le interpretazioni dei vari fenomeni, da esse previsti, sono essenzialmente diverse. Ricordiamo che sia il FC sia lo ST non sono enti statici e indeformabili, ma dinamici. Non solo i gravitini si muovono in modo casuale in tutte le direzioni, ma il FC e lo ST sono caratterizzati da un’espansione a livello cosmico. Però, mentre non ha senso parlare di espansione dello ST in se stesso, infatti non ne abbiamo alcuna esperienza diretta,
Il fatto di non averne "esperienza diretta" non significa nulla. Incidentalmente, non abbiamo nemmeno esperienza diretta della rotazione diurna nel nostro pianeta, nel senso che la nostra percezione sensoriale suggerisce il moto del Sole (sorgere e tramonto) e non viceversa. Esistono dati osservativi ben consolidati, come la legge di Hubble e la radiazione di fondo cosmico (CBR) che provano l'esistenza dell'espansione dello spaziotempo. Tra l'altro, il prof. Annunziata sostiene un origine "puntiforme" della CBR. Precisamente, tale radiazione potrebbe provenire dalle stelle (che in una rozza approssimazione emettono come un corpo nero). Ma ciò contraddice l'isotropia della CBR già stabilita nel 1964 da Penzias e Wilson. A partire dagli anni 90 vennero raccolti altri dati osservativi tramite satellite (COBE, BOOMERANG, WMAP) che provano la predetta isotropia. Per inciso, esistono anisotropie "trascurabilmente piccole" dovute a fluttuazioni di energia sulla superficie di ultimo scattering, che successivamente avrebbero formato le strutture gravitazionali che oggi osserviamo.
il FC [Fondo Cosmico], invece, come qualsiasi fluido aeriforme, si espande nello spazio ordinario. A livello locale, il FC e lo ST sono caratterizzati entrambi da una curvatura generata da corpi materiali, ma con modalità diverse. Nel caso del FC, tale curvatura è un gradiente di pressione. Quindi, nella teoria dei gravitini, espansione cosmica e flussi locali producono differenze di densità e pressione, ossia gradienti che ricordano, in qualche modo, la distorsione dello ST della RG.
Domanda: Quale è l'equazione di stato di tale fluido?
In RG, o meglio nella metrica di Friedmann-Lemaitre-Robertson-Walker (FLRW), ammassi e superammassi di galassie recedono perché trascinati, come l’uvetta nel panettone che lievita,
Ottima metafora. Bisogna però aggiungere che la velocità di recessione non è una velocità nel senso fisico del termine. In altre parole, non sono gli oggetti che si muovono ma è lo spazio a "dilatarsi". Ne consegue che tale "velocità" può benissimo superare la velocità della luce nel vuoto, come appunto accade nel modello di universo inflazionario.
La RG non spiega perché lo spazio si espande e, tanto meno, perché si espande accelerando, se non introducendo, in modo arbitrario, una costante cosmologica che, all’occorrenza, può essere positiva o negativa. Nella TG la recessione accelerata delle strutture cosmiche avviene nello spazio ed è conseguenza naturale dell’espansione del FC che le spinge verso i confini dell’universo dove la pressione gravitinica, come si è detto, è minore.
Nella TG lo spazio non si espande, non fa parte dell’universo, è infinito, piatto, preesistente.
Postulare l'esistenza di uno spazio quale ente geometrico, in maniera indipendente dai dati osservativi, contrasta il principio del rasoio di Occam, ricadendo poi nell'errore di Newton sullo "spazio assoluto". L'abbiamo visto nell'esperimento del secchio. Il secchio ruota rispetto a un osservatore fermo rispetto alla Terra. Come è noto, un sistema di riferimento in cui la Terra è in quiete, è con buona approssimazione inerziale. Tuttavia, per Newton un sistema di riferimento "assoluto" era necessariamente legato alle cosiddette "stelle fisse". Queste ultime sono una buona astrazione matematica, ma di fatto non esistono per la semplice ragione che nell'universo non c'è nulla di "fermo". Il moto è un concetto relativo per cui non ha senso parlare di "spazio assoluto".



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