Due grandi menti a confronto: Ettore Majorana ed Enrico Fermi, ma non nel senso competitivo. Piuttosto è la ricerca di una rimarchevole differenza tra due approcci per così dire, complementari.
Majorana era "ombroso" e introverso, chiuso in un suo mondo interiore. Era sempre vivi in lui gli interessi filosofici (negli anni del suo isolamento - dopo il rientro dalla Germania), in particolar modo verso il pensiero di Schopenhauer.
Diversamente, Fermi era pragmatico o forse più orientato verso le applicazioni tecnologiche, come possiamo evincere da alcune scene del film I ragazzi di via Panisperna.
Secondo alcuni storici della fisica, furono proprio tali interessi filosofici la causa scatenante della sua scomparsa. Incidentalmente, esiste una lettera di Majorana indirizzata a G. Gentile jr (27.07.1934) pubblicata in Il caso Majorana, che riportiamo di seguito: (altro…)
Nella fissione nucleare il nucleo di un atomo pesante (uranio-235 o plutonio-239) decade in nuclei di atomi con numero atomico minore. Tale processo è accompagnato dall'emissione di energia e radioattività.
La fissione nucleare spontanea caratterizza gli elementi chimici pesanti come il mendelevio e il laurenzio. Per contro, il fenomeno può essere indotto artificialmente e allora si parla di fissione nucleare artificiale o di origine antropica.
Il primo processo di reazione nucleare artificiale fu realizzato nel 1932 dai fisici E. Walton e J. Cockcroft, i quali ottennero la fissione del nucleo di un atomo di litio-7 attraverso un bombardamento di protoni. Nel 1934 Enrico Fermi (fig. 1) e il suo gruppo di Via Panisperna, ottennero la fissione del nucleo dell'atomo di Uranio, utilizzando neutroni anziché protoni. (altro…)