» Esercizi svolti di Matematica e Fisica

Il «libero arbitrio» è una illusione?

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Vediamo cosa può dirci l'epistemologia della fisica contemporanea sulla spinosa questione del libero arbitrio.

Letteralmente tale locuzione esprime la possibilità di compiere una scelta tra due o più "situazioni" che si escludono a vicenda. Le virgolette denotano la difficoltà nel definire operativamente il termine "situazione" od "opzione", che dir si voglia...

Nel paradigma della fisica siamo costretti a contemplare un sistema dinamico in grado di compiere scelte nella sua evoluzione temporale. Tuttavia in tal modo non abbiamo fatto altro che spostare la suddetta difficoltà a un altro livello, nel senso che dobbiamo comunque assumere che il sistema sia dotato di una qualche "consapevolezza di esistere" e quindi, di compiere scelte. Incidentalmente, la fisica si occupa di sistemi sottoposti a campi di forza o di "interazioni" (termine più consono alla fisica moderna), per cui la corrispondente evoluzione dinamica è determinata per così dire, dall'«esterno». Si pensi, ad esempio, al moto di un punto materiale sottoposto a un campo di forze assegnato (in meccanica classica), oppure all'evoluzione temporale di un sistema quantistico. Anche in Relatività (Ristretta/Generale) si assiste a un comportamento analogo, pur modificando la nozione di "forza" e di "spaziotempo".

Questa framework è fondamentalmente basata sul determinismo fisico, matematicamente implementato attraverso il celebre Teorema di Cauchy-Lipschitz. Infatti, anche i sistemi quantistici obbediscono a questo tipo di evoluzione, con la differenza che il processo di misura è intrinsecamente nondeterministico. Storicamente fu proprio questo aspetto "aleatorio" della meccanica quantistica a dare l'input per una reinterpretazione non ortodossa della questione del libero arbitrio, tenendo poi conto del principio di indeterminazione di Heisenberg. In altri termini, l'elemento di "casualità" introdotto dalla nuova fisica giustificherebbe la "libertà di scelta". Di contro, se il nostro cervello (a livello di «costituenti fondamentali») seguisse la meccanica classica, il libero arbitrio sarebbe una mera illusione, in quanto la nostra evoluzione temporale sarebbe l'output di una serie di processi deterministici. E non a caso, il paradigma della Many Worlds Interpretation nasce proprio dal tentativo di recuperare il determinismo fisico.

La questione rimane comunque aperta ed è attualmente oggetto di dibattito. Un'ultima osservazione riguarda un'argomentazione del fisico Paul Davies secondo cui il libero arbitrio non è un attributo ma una limitazione, giacché deriva dalla nostra non conoscenza dell'evoluzione temporale. Incidentalmente, un essere onnisciente non può compiere scelte in quanto conosce già tutto (inclusa la propria evoluzione dinamica).

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