» Esercizi svolti di Matematica e Fisica

Invecchiamento frattale

invecchiamento, tartaruga, ritmo cardiaco


Titolo parzialmente off-topic, ma vale la pena esaminare gli aspetti di tale argomento da un punto di vista fisico, quindi non biologico. Per inciso, la longevità delle tartarughe si spiega attraverso la relazione esistente tra la velocità di accorciamento dei telomeri e l'aspettativa di vita. C'è tuttavia una teoria antagonista secondo cui il muscolo cardiaco è programmato per un numero complessivo N di battiti, durante l'intero ciclo biologico di esistenza. Ne consegue che animali con basso ritmo cardiaco (la derivata dN/dt) sono più longevi. Ed è proprio il caso della tartaruga ove il valore medio di dN/dt è dell'ordine di 6 battiti/min.

Per quanto riguarda la derivata dN/dt, sembra che tale funzione sia in realtà un oggetto frattale. Oltre alla "modulazione" del processo di invecchiamento, la frattalità di dN/dt implica che il corrispondente organismo vivente sperimenta un "tempo frattale", e non un "tempo lineare" che è quello della fisica.

Rammentiamo, infine, che allo stato attuale delle conoscenze, non esiste una teoria definitiva sull'invecchiamento. Oltre a quella dei telomeri, c'è la spiegazione in termini di stress ossidativo, determinato dai radicali liberi, molecole altamente reattive in quanto hanno un elettrone "spaiato" negli orbitali più esterni. La reattività nasce dal fatto che tale elettrone cerca disperatamente un gemello in modo da realizzare uno stato di singoletto di spin. Notevole anche la teoria che vede l'invecchiamento come il risultato dell'atrofizzazione della ghiandola pineale (una ghiandola endocrina che sintetizza la melatonina, noto ormone che sembra esibire effetti anti-aging).

Da un punto di vista fisico, l'invecchiamento è una conseguenza della legge dell'aumento dell'entropia.

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