
Avrei dovuto fotografare l'alfabeto di simboli utilizzato dall'artista Elio Saba, per la composizione delle sue opere. Ogni simbolo è quasi un archetipo junghiano, in quanto esprime verità universali ovvero indipendenti dallo spazio e dal tempo; e come tali presenti in culture diverse in differenti epoche.
Partendo da una contaminazione di stili, l'arte di Saba evolve verso forme geometriche dotate di un elevato grado di simmetria. Quest'ultima assume un aspetto drammatico negli anni della maturità, nel senso che appare "frantumata" (e ciò richiama la fisica contemporanea con le sue "rotture di simmetrie"). Notevole il contenuto metafisico della percezione dello spazio e del tempo e dei modi di trasformarsi della materia, le cui configurazioni sono tracciate dal "Vento dell'Esistenza" in un mondo dove non esistono sentieri.