[¯|¯] Schrödinger e il mistero della nave fantasma

Aprile 25th, 2019 | by Marcello Colozzo |

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Riportiamo un'argomentazione di Schrödinger presentata nel libro del (compianto) fisico Fabrizio Coppola, circa il significato fisico della funzione d'onda di un sistema quantistico.


Un tempo le navi militari si nascondevano attraverso l'espansione di una coltre di fumo: il nemico vedeva solo la nuvola (a quei tempi non c'era il radar 🙂 ). In questa metafora, la nuvola rappresenta la "funzione d'onda" di un sistema quantistico, ed è l'unica informazione in nostro possesso (il problema è scoprire la posizione della nave). Secondo l'interpretazione di Cophenagen, è l'operazione di misura che ci darà la posizione della particella, ma prima della misura la particella (e, quindi, la nave) semplicemente non esiste. Per Schrödinger ciò era inaccettabile, e secondo la sua interpretazione esiste solo la funzione d'onda quale ente fisico che ingloba il concetto di particella. In soldoni, nella metafora precedente la nave è la nuvola, e in seguito a un'operazione di misura tale nuvola si materializza in una particella, la quale ultima è ancora descritta da una funzione d'onda (una delta di Dirac, per la precisione).

Da un punto di vista fisico-matematico questo ragionamento non fa una grinza, nel senso che si può benissimo lavorare su funzioni d'onda anziché su corpuscoli. In ogni caso, Schrödinger non risolve per niente il problema del collasso della funzione d'onda. Infatti, in seguito alla misura si passa da una data funzione d'onda espressa come sovrapposizione lineare di autofunzioni dell'osservabile posizione, in una e una sola autofunzione. Ed è appunto questo il famigerato collasso della funzione d'onda.

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