Non sappiamo cosa succederà dopo il raggiungimento del "picco massimo", nel senso che sicuramente dovremo cambiare equazione differenziale. A questo punto, giova osservare che il paradigma delle equazioni differenziali non è poi così affidabile per la semmplice ragione che qui abbiamo variabili discrete e non continue (precisamente il tempo e il numero intero N). Ritorniamo, quindi, allo spazio delle configurazioni. Infatti, è ben noto che i corrispondenti sistemi a tempo discreto esibiscono (sotto opportune condizioni i.e. per speciali funzioni di trasferimento) bacini di attrazione, ergodicità, punti di biforcazione (caos deterministico), etc. (altro…)
Applichiamo le nozioni precedenti ai sistemi autonomi lineari (del primo ordine), rammentando che
e
0=0) e non omogeneo (ß0=/0). Per quanto visto in precedenza l'integrale generale per ß0=0 è
Dopo aver posto t0=0, consideriamo la condizione iniziale
onde
da cui l'integrale particolare che verifica il predetto problema di Cauchy:
Introduciamo la grandezza
avente le dimensioni di un tempo e che si chiama costante di tempo del sistema. Ne consegue:
Abbiamo, dunque, una crescita esponenziale per α0>0 e una decrescita esponenziale per α0<0. In fig. eq:traiettoria_p1 riportiamo il grafico di ξ(t) per α0>0 e per differenti valori della costante di tempo.
La regione dello spazio delle configurazioni accessibile per il sistema autonomo lineare ed omogeneo assegnato, è
come illustrato nelle figg. seguenti
In entrambi i casi il sistema evolve deterministicamente a partire dallo stato iniziale ((x0,α0x0)). In simboli: