«Talvolta un pittore pone in un suo grande quadro una figura minore in cui rappresenta sé stesso. Da un lato esso è l'artista che ha creato il tutto; nel quadro egli è però una figura accessoria senza importanza, che potrebbe anche mancare, senza compromettere l'effetto complessivo».
Nel 1944 il fisico austriaco Erwin Schrödinger pubblicò un saggio dall'inquietante titolo: Che cos'è la vita? in cui presentava ipotesi convincenti su una possibile struttura molecolare dei geni. Negli anni seguenti le sue congetture suggerirono ai biologi una nuova modalità di pensiero che avrebbe poi gettato le basi per la biologia molecolare.
Sfortunatamente, i clamorosi progressi come ad esempio la decifrazione del codice genetico (Watson e Crick), non avvicinarono affatto i biologi alla soluzione del quesito iniziale che posto in maniera leggermente diversa, recita:come può emergere una struttura complessa (organismo vivente) da una distribuzione casuale di molecole? (altro…)