La morte clinica del Covid-19 secondo Karl Popper

sabato, Giugno 27th, 2020

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La sovrapposizione degli stati di vita/morte di quello strano aggeggio molecolare denominato Covid-19 dovrebbe far riflettere scienziati e non. Soprattutto per ciò che riguarda una infarinatura di epistemologia che un qualunque scienziato dovrebbe avere. Alternativamente, si rischia di toppare di brutto confermando il noto aforisma di Rutherford, secondo cui nella scienza esiste solo la fisica; tutto il resto è collezione di francobolli.

In un'approssimazione molto rozza ma efficace, per Popper in scienza il termine "verità" non ha significato. Ad esempio, se 1000 esperimenti confermano un'assegnata teoria T, non è detto che T sia "vera". Semplicemente, aumenta il nostro grado di fiducia nei suoi confronti. Infatti, se un solo esperimento invalida la predetta teoria, ne consegue necessariamente la sua falsità. Detto in altro modo, la coppia di variabili dicotomiche vero/falso è "compromessa", nel senso che abbiamo accesso solo a una delle due (corrispondente allo stato logico "falso").
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