Via Möbius
domenica, Ottobre 31st, 2021Luci sparse di paesi lontani illuminavano la traiettoria dell'Esistenza. Né alba né tramonto nel non avvicendarsi delle stagioni, si proiettavano sui frammenti di incertezza esistenziale, incastrandoli in un puzzle senza fine. Imboccai una strada dal nome inquietante: Via Möbius. Somigliava all'omonima superficie non orientabile. Percorrendola tutta si giungeva all'edicola del centro. Non c'erano libri, ma solo riviste di gossip affiancate da biglietti di una lotteria invincibile. Era un locale privo di porte e ci si poteva passare attraverso a mò di scorciatoia, a patto di salutare il proprietario. Una cartolina esposta all'esterno raffigurava uno slargo del quartiere storico che dava sul mare e illustrava un insieme ordinato di sedie orientate verso un palco. Un chitarrista suonava a una tastiera somigliante a un computer che doveva essere più e più volte riavviato, poichè girava su una astrusa distribuzione Linux. Il chitarrista cantò in inglese il TG locale.