L'Universo è "emerso" da una "nebulosità quantistica"?

Maggio 21st, 2020 | by Marcello Colozzo |

hartle-hawking,nebulosità quantistica

All’improvviso una nube minacciosa proiettò la sua ombra all’interno del bar. Gli astanti si voltarono all’unisono, guardando verso la porta. In un tempo zero uno sciame di cavallette fece il suo rumoroso ingresso nel locale. Erano centinaia. Forse migliaia. Fu il caos o meglio, l’inferno. Mandarono in frantumi le bottiglie allineate sulle apposite mensole. Bicchieri e tazzine furono ridotti in una miriade di frammenti. Non venne risparmiata nemmeno la porta a vetri che separava il locale dalla sala giochi. Alla fine lo sciame si ricompose per poi uscire dal bar.

[...]

«Come vi dicevo qualche ora fa, secondo la congettura di Hartle-Hawking il nostro universo è nato dal Nulla o meglio, da una cosiddetta nebulosità quantistica. Spiegare cosa sia un oggetto del genere in termini non matematici è praticamente impossibile. Il Nulla è l’assenza di spazio, tempo e materia. È un posto senza posto in assenza di tempo. Noi siamo fatti di spazio e tempo, per cui non riusciamo neppure ad immaginare una cosa del genere. Inoltre, quando si scende a scale temporali e spaziali infinitamente piccole, lo spazio e il tempo non esistono più. C’è il Nulla, ovvero l’assenza di spazio, tempo e materia. E per paradossale che possa sembrare, tutto il mondo che ci circonda, anzi l’intero universo, proviene dal Nulla. Rudi ha postulato l’esistenza di un campo di forze associato al Nulla. Tale campo è mediato da una particella priva di massa, che ha battezzato nebulone. Quindi esisterebbe una quinta forza fondamentale. E questa forza è associata al Nulla. Le cavallette sono emerse dal Nulla e hanno acquisito l’energia necessaria grazie al principio di indeterminazione di Heisenberg. Ma non solo…»

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